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Desulo

1º Tappa
25 Maggio - 01 Giugno 2025

A Desulo ci sono arrivato di domenica sera e sempre di domenica sono ripartito.

La prima cosa che ho fatto è stato bere un caffè contemplando la montagna di fronte.
Il destino ha voluto che fosse un giorno di lutto per il paese e ho scoperto subito un’usanza che non conoscevo: durante i funerali i bar abbassano le serrande, gli avventori si rifugiano all’interno dei locali in segno di rispetto per il defunto e i suoi cari.

La casa che mi ha accolto era simile a una torre; ogni notte, per andare a dormire, dovevo fare 2 rampe di scale. Era come chiudersi in una fortezza.

La notte era accompagnata dalla dolce melodia del fiume che scorre a valle.
È stata una settimana piena di incontri, di esperienze e di luoghi molto distanti da quelli a cui sono abituato.
Io in montagna ci sono nato ma qui sull’isola un paesaggio come questo è più unico che raro.
I primi giorni ho preso confidenza con il paese, ho percorso a piedi i rioni, esplorato le vie, mi sono seduto nei bar ad ascoltare. Mi sono lasciato scrutare dalla vecchiette e ho risposto alle domande di chi non é riuscito a tenersi la curiosità di chi fosse questo “strangiu” con la barba lunga.

L'opera è venuta fuori quasi naturalmente. Ho raccolto gli elementi che mi hanno più colpito e meravigliato, ho raccolto le storie di chi ci vive e le loro passioni. La montagna, i castagneti, le casette in pietra, i rioni, le chiese, il fascino senza tempo dell'abito tradizionale.

L'opera che è nata rappresenta un Desulo che non c'è più o meglio: che continua ad esserci ma non si vede. Una Desulo con i 3 rioni ancora ben distinti: Asuai con la chiesa di San Sebastiano, Ovolaccio e la Madonna del Carmelo e infine Issiria con le chiese di Santa Ruge e Sant'Antonio.

Le case strette, lunghe, aggrappate alla montagna.
La lunga strada che unisce.
I fili di seta come intricate e ripide viuzze.
Il legno di castagno, cardine dell’economia del paese.
Il riferimento alla maestria degli abitanti di Asuai nella fabbricazione di taglieri in legno di castagno è stata una piacevole coincidenza. Il legno che ho utilizzato, infatti, era uno scarto di lavorazione che ho trovato nel laboratorio di Ommo design; un pezzo ricordava proprio la forma di un tagliere e ho voluto tenerlo così com’era.

Rione di Asuai con la chiesa di San Sebastiano

Rione di Asuai con la chiesa di San Sebastiano

È stato un lavoro collettivo in cui ogni contributo, anche il più piccolo, ha trovato spazio: i fili di seta di signora Giannina, i racconti e le leggende di Alberto, le assi di legno recuperate dal laboratorio di Francesca, le passeggiate in montagna con Sara, i muri di pietra di casetta Santa Ruge.

L'opera è stata concepita per essere affissa proprio ai muri della casetta che, proprio come fa la montagna, reggono il paese.

Rione di Ovolaccio e la Madonna del Carmelo

Rione di Ovolaccio e la Madonna del Carmelo

L'opera è stata creata e ultimata a Desulo durante i miei giorni di residenza nel mese di maggio. La sua installazione invece é stata fissata per settembre.

Ho voluto lasciare in sospeso un unico elemento: ho voluto che i fili di seta venissero applicati in occasione dell'installazione dell'opera in un momento condiviso in cui ognuno degli abitanti si potesse sentire veramente parte di questo progetto.

I tre rioni di Desulo 

Ma anche in questo il destino ha giocato un ruolo importante.

Il caso, l’emozione, la distrazione, la vita che semplicemente scombina i piani hanno voluto che io dimenticassi a casa i fili di seta.
E sempre il destino ha voluto che questo cerchio si chiudesse con un altro funerale.
A settembre il paese mi ha accolto con coriandoli ancora freschi di matrimonio e signore indaffarate a nascondere le tracce di festa davanti alla chiesa che nel pomeriggio avrebbe dato l’ultimo saluto a tzia Maria.
Mentre il bar abbassava le serrande, nella piazza della Madonna del Carmelo si montava il palco per la festa di San Basilio.

Rione di Issiria con le chiese di Santa Ruge e Sant'Antonio

Rione di Issiria con le chiese di Santa Ruge e Sant’Antonio

In questo pomeriggio di settembre fatto di contrasti così netti, la mia dimenticanza ha acquisito un significato molto particolare, che ho voluto tenere per me fino ad oggi. Solo sulla strada del rientro ho avuto modo di metabolizzare ed elaborare tutto questo: ho deciso così di tornare, per una terza volta a Desulo, per concludere finalmente il progetto. Non so quando accadrà ma sono sicuro che sarà in un giorno di festa.

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