Non bastava soltanto vivere, muoversi, sentire la brezza profumata mormorare nella notte serena, per essere felici?
Il solstizio d'estate
Le erbe solari
La notte di San Giovanni
Volevamo un battesimo che suggellasse la sacralità del processo di questo nuovo progetto.
Abbiamo scelto il giorno più lungo dell'anno, il giorno in cui il Sole vince le tenebre, l'apice del suo splendore.
Abbiamo voluto come madrina lei, Grazia.
Abbiamo fatto come Olì nella campagna arsa dal sole estivo intorno alla vecchia casa cantoniera.
Ci siamo adornati le dita di anelli e abbiamo legato di rosso l'iperico, l'asfodelo e il verbasco.
Abbiamo mosso passi leggeri a piedi nudi, tra sassi di fiume ed erba bruciata.
Abbiamo riempito un cestino di fiori al tramonto: di lavanda, di mirto, di rosa, di elicriso. E foglie di lentisco e finocchio selvatico.
Lacrime di pioggia ci hanno bagnato la pelle.
Al chiaro di luna i fiori hanno infuso l'acqua di magia e all'alba il rituale era concluso.
Il primo capitolo della storia era impresso sulla carta.
I morbidi lineamenti della nostra musa si erano sostituiti al ferro e custodivano tutta la potenza del Sole, la purezza della Luna e tutta la Grazia dei fiori.